La Terapia Chelante ha notevoli applicazioni sia in ambito preventivo che in varie patologie degenerative. Essa si avvale principalmente dell’utilizzo di un aminoacido di sintesi: l’edta (acido etile diammino tetracetico). L’EDTA è una sostanza chimica che rimuove i metalli indesiderabili, attraverso la chelazione (legame elettrochimico) dai liquidi o tessuti con i quali viene a contatto.
Numerosi studi scientifici riportano un effetto benefico di questa terapia nelle patologie cardiovascolari, ma nel nostro Paese non è ancora stata ufficialmente approvata per la cura specifica delle malattie cardiovascolari. L’utilizzo è invece universalmente e scientificamente riconosciuto per la cura delle intossicazioni da piombo, minerali tossici, da digitale e nelle ipercalcemie.
Le principali attività di questa molecola sono:
- Chelazione dei minerali tossici.
- Chelazione del calcio depositato sulle pareti dei vasi del microcircolo con attivazione
di questo.
- Potente effetto anti radicali liberi
- Effetto antiaggregante piastrinico.
- Eliminazione dei cataboliti del calcio e del colesterolo
L’organismo è infatti frutto di una stretta collaborazione tra le nostre cellule ed i microrganismi residenti ed un’alterazione di questo equilibrio può sfociare in diversi disturbi, la terapia batterica è volta a promuovere o mantenere una eubiosi microbica ed ostacolare la cosiddetta disbiosi intestinale.